Percorrendo la S.S. della Valseriana, giunti a Villa d’Ogna, si devia per le contrade di Nasolino-Valzurio, nel comprensorio di Oltressenda Alta. La strada in rapida salita e con diversi tornanti supera Nasolino, oltre il quale diviene più pianeggiante e più stretta fino alla frazione di Valzurio (813 m), dove si può parcheggiare. Chi possiede un’auto adatta, per guadagnare tempo, può proseguire lungo il disagevole sterrato che si inoltra nella valle e parcheggiare nella radura erbosa nei pressi di Casa Foppa, poco prima delle Baite del Möschel.
Dalla piazzetta di Valzurio, caratterizzata da una fon-Pana-lavatoio e dalla Chiesa con i suoi bei archi, si procede lungo la strada, che porta alla contrada Spinelli (949 m), abitata anche in inverno fino a qualche anno fa, dove è possibile ammirare la ben tenuta Chiesetta di San Francesco. Si continua su carrareccia che alterna tratti ripidi a tratti più piani, immersi in boschi misti. Con alcune svolte (raddrizzabili tramite scorciatoie) si giunge alla deviazione, a sinistra, per Gres che si trascura per immettersi a destra nel pianeggiante sterrato che porta al Möschel (vedi indicazioni su masso a lato della strada).
Il tracciato supera uno spiazzo erboso (parcheggio) ed in breve conduce nell’ampia e pascoliva radura ove sono situate le stalle del Möschel, ristrutturate ed adibite in gran parte a seconde case, (1265 m, 1h 30′ dalla partenza, lor).
Lo scenario che si apre davanti a noi è l’anticipo di ciò che, d’ora in poi, si presenterà alla nostra vista: la testata della valle è delimitata dal Monte Ferrante, dalla seghettata costa del Passo Scagnello fino a scemare verso la cresta di Valzurio.
Oltrepassata la località, si prosegue ancora lungo lo sterrato, seguendo ora i segnavia CAI n° 311-320 e le indicazioni scritte, poco oltre, su un masso. Il tracciato risale la valle, supera una aperta radura, e continua sul versante sinistro orografico, seguendo i cartelli indicatori per il rifugio Rino Olmo. Dopo un tratto in ripida salita, finalmente si abbandona lo sterrato, che con segnavia n° 311, condurrebbe al Passo Scagnello, per immettersi nel sentiero (segnavia n° 320) che si stacca a destra e si inoltra discretamente nel fitto bosco di faggi ed abeti (1390 m circa, 20′ dal Möschel).
Il sentiero, ora segnalato anche da frecce in legno con scritte ed indicazioni, zigzagando nel bosco, con alcune svolte, porta nell’ampia radura della rimaneggiata Malga Bruseda (1498 m, 20′ dal bivio).
Un ulteriore paletto con i caratteristici cartelli informatori ci indica la strada da seguire, invitandoci a proseguire verso destra, dapprima per pascoli, poi su sentiero che si fa più roccioso, inoltrandosi in un vallone che si affronta con notevole uso di curve per vincere la pendenza. Il fitto bosco ha, ormai, ceduto il posto a sparuti cespugli di rododendri e di ginepri nani, che colorano il calcareo ambiente. Si oltrepassa un torrentello, finché si sbuca nella conca del rifugio: alla nostra destra la cresta rocciosa che dalla Cima di Bares si svolge fino al Pizzo Olone, frastagliata da guglie e pinnacoli, interrotta solo dal Passo Olone.
Ormai in vista del rifugio, una traversata a mezzacosta ci permette di raggiungerlo (1819 m, 1h dalla Malga Bruseda, 3h 10′ da Valzurio). Dinnanzi a noi, verso Nord il Pizzo della Presolana domina luminoso la conca, mentre verso Ovest l’ambiente delle creste di Valzurio appare più erboso e meno austero.
L’accesso al rifugio Rino Olmo che si snoda lungo la Valle dei Mulini può rappresentare una interessante alternativa all’altra via di salita, sempre avente partenza da Rusio. La Valle dei Mulini è un ambiente molto caratteristico, percorso da un torrente originatosi da due sorgenti sotterranee separate fino a 1380 m, poi riunite in un unico ruscello. È una valle piuttosto incassata ed in ombra, per cui gradevolmente percorribile anche nelle ore più calde della giornata, che si apre al cospetto del Pizzo della Presolana, nei pressi della Malga Presolana, trasformandosi in un ambiente ampio e soleggiato.
Il punto di partenza è Rusio, una minuscola frazione di Castione della Presolana in Alta Val Seriana; provenendo da Bergamo, giunti all’ingresso di Castione, si prende, a sinistra, la strada che, in circa 1 km, conduce alla località, dove si può lasciare l’auto nell’apposito ed unico parcheggio.
Da qui si segue per cento metri la strada ancora asfaltata fino a giungere al ponte sul torrente Borzo (910m), a sinistra del quale si imbocca il segnavia CAl n°317-318 (vedi cartello indicatore “rifugio R. Olmo”).
Si inizia a salire lungo una stradetta acciottolata per un breve tratto, poi la si abbandona per imboccare a destra il sentiero 318 che entra nella Valle dei Mulini. Il tracciato si snoda a lato del torrente, che viene più volte, attraversato, in un ambiente roccioso, contornato da lisce e strapiombanti pareti calcaree. Si passa a fianco di un caratteristico ponticello in pietra, rimesso a nuovo dal locale Gruppo Alpini e denominato “el pontesel”.
Procedendo nel fondovalle si oltrepassa una caratteristica sorgente d’acqua incanalata denominata “Fontani de S. Peder” dal nome del Santuario sovrastante (995 m, 20′ dalla partenza). Il sentiero continua costeggiando l’acquedotto ed il torrente, fino a staccarsi dal letto del fiume e tenersi a tratti in modo ardito, sul versante orografico sinistro. A circa 1190 m si possono osservare i resti di un ex forno per la calce, dove venivano fatte cuocere le rocce per ottenere la calce viva.
Sempre immersi nel fresco bosco, caratterizzato da abeti slanciati e sottili, ci si innalza dal fondovalle, potendo così ammirare la rocciosa costa di Bares, posta sul versante opposto. Si perviene nei pressi di un bacino di raccolta d’acqua (1455, 1h 20′ dalla par-tenza), dove il sentiero devia verso sinistra e con un paio di tornanti ci conduce al di fuori del bosco, in un ambiente più aperto, pascolivo, al cospetto della regina dell’intera valle: la Presolana. Alla nostra destra un bel bosco di larici fa da contrasto al pascolo circostante disseminato di massi calcarei (1500 m circa, 1 h 30′ da Rusio). Tenendosi a lato del lariceto, si giunge sulla strada sterrata agro-silvo pastorale, segnavia n° 319, che, seguita verso sinistra (ovest), porta in pochi minuti alla moderna Malga Presolana (1538 m). Ora occorre risalire ad intuito, seguendo labili tracce, i pascoli posti a monte della malga, in direzione dell’evidente ed ampio Passo di Olone, posto tra la Cima di Bares e il Pizzo Olone (direzione O-NO, azimut 300°).
In diagonale si risalgono i pratoni, caratterizzati da rari cespugli bassi di ginepri, erica e qualche esemplare di pino mugo, fino al passo (1850, 50′ dalla Malga Presolana). Dal passo, si scende zigzagando lungo lo stretto canale che porta nella conca dove è situato il rifugio (1819 m), che si raggiunge in traversata, verso est, in circa 15′ dal passo.
Altre località turistiche rinomate da cui è possibile raggiungere con facilità il rifugio Olmo sono
Bratto e Dorga.
DA RUSIO A RIFUGIO OLMO (VIA MALGA CAMPO)
Tra le varie possibilità di raggiungere questo rifugio, questo risulta essere il più frequentato dagli escursionisti. Il punto di partenza è Rusio, frazione di Castione della Presolana in Val Seriana; all’ingresso in Castione, provenienti da Bergamo, si prende, a sinistra, la strada che in salita conduce, con 1 km, alla frazione di Rusio, dove si può visitare la bella e caratteristica Chiesa ed ammirare la sua fontana antistante.
Dal parcheggio si segue la strada asfaltata fino a giungere al ponte (910 m), a sinistra del quale si imbocca il segnavia CAI n°317-318 (vedi cartello indicatore Rifugio R.Olmo). Il tracciato si snoda su una stradetta acciottolata che, con moderata pendenza, risale la valle toccando una Cappelletta ed alcune baite ristrutturate, in località Priona.
Si prosegue lungo la carrareccia principale, tralasciando la strada agro-silvo-pastorale Rusio-Malga Presolana e la deviazione per la Chiesetta di San Pietro, fino a giungere ad un caratteristico cartello indicatore in legno che informa con schematica chiarezza. Continuando sulla mulattiera, che attraversa boschi misti, fino ad incontrare, sulla destra, il sentiero scorciatoia, indicato da una vistosa scritta gialla su un masso, che con ripidità permette di raggiungere la Malga Spina (1242 m – 45′ dalla partenza). Si costeggia la costruzione e, dirigendosi verso sinistra, si prosegue lungo il sentiero boschivo fino a ritornare sulla carrareccia. Ora, con pendenza costante, si risale la valle fino a sbucare nello spiazzo, ove è situata la Malga Pozzetto (1400 m circa – 20′ da Malga Spina).
Siamo fuori dal bosco, l’ambiente è ora ampio ed arioso: verso O la costa rocciosa Monte Valsacco-Monte Campo ci separa dalla Valzurio, mentre verso SE si osserva il Monte Pora e la sottostante valle con i suoi estesi abitati.
Continuando sulla mulattiera, dopo 15′ si perviene nell’ampio pianoro della Malga del Campo (1528 m), dalla quale si può godere un panorama d’eccezione: pareti calcaree chiare lavorate dall’acqua fanno da contorno e sopra di esse domina il Pizzo della Presolana, così luminoso ed imponente.
Seguendo ora il segnavia n° 327, indicato dal paletto segnalatore CAI, si inizia la lunga salita in traversata che conduce, in circa 1h, al Passo di Olone (1850 m).
L’ambiente è ricco di bassa vegetazione e fioriture tipiche, dominato verso O dalla Cima di Bares, mentre verso E i pascoli sono costellati da diverse malghe.
Giunti al passo, si inizia la discesa per ripido e breve canale che porta nella rilassante conca dove è posto il rifugio (1819 m), che si raggiunge in poco meno di 15′.
DAL PASSO DELLA PRESOLANA AL RIFUGIO OLMO