Rifugio Olmo: dove si trova e come raggiungerlo

Rifugio Olmo

Il rifugio Olmo è situato in Val Seriana fra le Creste di Valzurio e il Pizzo di Olone, ai piedi delle verticali pareti della Presolana di Castione. E’ stato ricavato all’inizio degli anni novanta dalla Malga Olone con notevole impegno lavorativo ed economico da parte dei Soci della Sezioni CAI di Clusone. Questi lo hanno voluto lo hanno voluto dedicare alla memoria del loro capo carismatico Rino Olmo.

È buona base di appoggio per salite e traversate della Presolana, delle Creste di Valzurio e di Bares.

Come arrivare al rifugio Olmo

DA VALZURIO – BAITE MÖSCHEL

Il rifugio Rino Olmo (1819 m) è raggiungibile percorrendo la stupenda Valzurio, una piccola ma suggestiva valle che inizia dal borgo omonimo.
Percorrendo la S.S. della Valseriana, giunti a Villa d’Ogna, si devia per le contrade di Nasolino-Valzurio, nel comprensorio di Oltressenda Alta. La strada in rapida salita e con diversi tornanti supera Nasolino, oltre il quale diviene più pianeggiante e più stretta fino alla frazione di Valzurio (813 m), dove si può parcheggiare. Chi possiede un’auto adatta, per guadagnare tempo, può proseguire lungo il disagevole sterrato che si inoltra nella valle e parcheggiare nella radura erbosa nei pressi di Casa Foppa, poco prima delle Baite del Möschel.
Dalla piazzetta di Valzurio, caratterizzata da una fon-Pana-lavatoio e dalla Chiesa con i suoi bei archi, si procede lungo la strada, che porta alla contrada Spinelli (949 m), abitata anche in inverno fino a qualche anno fa, dove è possibile ammirare la ben tenuta Chiesetta di San Francesco. Si continua su carrareccia che alterna tratti ripidi a tratti più piani, immersi in boschi misti. Con alcune svolte (raddrizzabili tramite scorciatoie) si giunge alla deviazione, a sinistra, per Gres che si trascura per immettersi a destra nel pianeggiante sterrato che porta al Möschel (vedi indicazioni su masso a lato della strada).
Il tracciato supera uno spiazzo erboso (parcheggio) ed in breve conduce nell’ampia e pascoliva radura ove sono situate le stalle del Möschel, ristrutturate ed adibite in gran parte a seconde case, (1265 m, 1h 30′ dalla partenza, lor).
Lo scenario che si apre davanti a noi è l’anticipo di ciò che, d’ora in poi, si presenterà alla nostra vista: la testata della valle è delimitata dal Monte Ferrante, dalla seghettata costa del Passo Scagnello fino a scemare verso la cresta di Valzurio.
Oltrepassata la località, si prosegue ancora lungo lo sterrato, seguendo ora i segnavia CAI n° 311-320 e le indicazioni scritte, poco oltre, su un masso. Il tracciato risale la valle, supera una aperta radura, e continua sul versante sinistro orografico, seguendo i cartelli indicatori per il rifugio Rino Olmo. Dopo un tratto in ripida salita, finalmente si abbandona lo sterrato, che con segnavia n° 311, condurrebbe al Passo Scagnello, per immettersi nel sentiero (segnavia n° 320) che si stacca a destra e si inoltra discretamente nel fitto bosco di faggi ed abeti (1390 m circa, 20′ dal Möschel).
Il sentiero, ora segnalato anche da frecce in legno con scritte ed indicazioni, zigzagando nel bosco, con alcune svolte, porta nell’ampia radura della rimaneggiata Malga Bruseda (1498 m, 20′ dal bivio).
Un ulteriore paletto con i caratteristici cartelli informatori ci indica la strada da seguire, invitandoci a proseguire verso destra, dapprima per pascoli, poi su sentiero che si fa più roccioso, inoltrandosi in un vallone che si affronta con notevole uso di curve per vincere la pendenza. Il fitto bosco ha, ormai, ceduto il posto a sparuti cespugli di rododendri e di ginepri nani, che colorano il calcareo ambiente. Si oltrepassa un torrentello, finché si sbuca nella conca del rifugio: alla nostra destra la cresta rocciosa che dalla Cima di Bares si svolge fino al Pizzo Olone, frastagliata da guglie e pinnacoli, interrotta solo dal Passo Olone.
Ormai in vista del rifugio, una traversata a mezzacosta ci permette di raggiungerlo (1819 m, 1h dalla Malga Bruseda, 3h 10′ da Valzurio). Dinnanzi a noi, verso Nord il Pizzo della Presolana domina luminoso la conca, mentre verso Ovest l’ambiente delle creste di Valzurio appare più erboso e meno austero.
L’accesso al rifugio Rino Olmo che si snoda lungo la Valle dei Mulini può rappresentare una interessante alternativa all’altra via di salita, sempre avente partenza da Rusio. La Valle dei Mulini è un ambiente molto caratteristico, percorso da un torrente originatosi da due sorgenti sotterranee separate fino a 1380 m, poi riunite in un unico ruscello. È una valle piuttosto incassata ed in ombra, per cui gradevolmente percorribile anche nelle ore più calde della giornata, che si apre al cospetto del Pizzo della Presolana, nei pressi della Malga Presolana, trasformandosi in un ambiente ampio e soleggiato.
Il punto di partenza è Rusio, una minuscola frazione di Castione della Presolana in Alta Val Seriana; provenendo da Bergamo, giunti all’ingresso di Castione, si prende, a sinistra, la strada che, in circa 1 km, conduce alla località, dove si può lasciare l’auto nell’apposito ed unico parcheggio.
Da qui si segue per cento metri la strada ancora asfaltata fino a giungere al ponte sul torrente Borzo (910m), a sinistra del quale si imbocca il segnavia CAl n°317-318 (vedi cartello indicatore “rifugio R. Olmo”).
Si inizia a salire lungo una stradetta acciottolata per un breve tratto, poi la si abbandona per imboccare a destra il sentiero 318 che entra nella Valle dei Mulini. Il tracciato si snoda a lato del torrente, che viene più volte, attraversato, in un ambiente roccioso, contornato da lisce e strapiombanti pareti calcaree. Si passa a fianco di un caratteristico ponticello in pietra, rimesso a nuovo dal locale Gruppo Alpini e denominato “el pontesel”.
Procedendo nel fondovalle si oltrepassa una caratteristica sorgente d’acqua incanalata denominata “Fontani de S. Peder” dal nome del Santuario sovrastante (995 m, 20′ dalla partenza). Il sentiero continua costeggiando l’acquedotto ed il torrente, fino a staccarsi dal letto del fiume e tenersi a tratti in modo ardito, sul versante orografico sinistro. A circa 1190 m si possono osservare i resti di un ex forno per la calce, dove venivano fatte cuocere le rocce per ottenere la calce viva.
Sempre immersi nel fresco bosco, caratterizzato da abeti slanciati e sottili, ci si innalza dal fondovalle, potendo così ammirare la rocciosa costa di Bares, posta sul versante opposto. Si perviene nei pressi di un bacino di raccolta d’acqua (1455, 1h 20′ dalla par-tenza), dove il sentiero devia verso sinistra e con un paio di tornanti ci conduce al di fuori del bosco, in un ambiente più aperto, pascolivo, al cospetto della regina dell’intera valle: la Presolana. Alla nostra destra un bel bosco di larici fa da contrasto al pascolo circostante disseminato di massi calcarei (1500 m circa, 1 h 30′ da Rusio). Tenendosi a lato del lariceto, si giunge sulla strada sterrata agro-silvo pastorale, segnavia n° 319, che, seguita verso sinistra (ovest), porta in pochi minuti alla moderna Malga Presolana (1538 m). Ora occorre risalire ad intuito, seguendo labili tracce, i pascoli posti a monte della malga, in direzione dell’evidente ed ampio Passo di Olone, posto tra la Cima di Bares e il Pizzo Olone (direzione O-NO, azimut 300°).
In diagonale si risalgono i pratoni, caratterizzati da rari cespugli bassi di ginepri, erica e qualche esemplare di pino mugo, fino al passo (1850, 50′ dalla Malga Presolana). Dal passo, si scende zigzagando lungo lo stretto canale che porta nella conca dove è situato il rifugio (1819 m), che si raggiunge in traversata, verso est, in circa 15′ dal passo.
Altre località turistiche rinomate da cui è possibile raggiungere con facilità il rifugio Olmo sono Bratto e Dorga.

DA RUSIO A RIFUGIO OLMO (VIA MALGA CAMPO)

Tra le varie possibilità di raggiungere questo rifugio, questo risulta essere il più frequentato dagli escursionisti. Il punto di partenza è Rusio, frazione di Castione della Presolana in Val Seriana; all’ingresso in Castione, provenienti da Bergamo, si prende, a sinistra, la strada che in salita conduce, con 1 km, alla frazione di Rusio, dove si può visitare la bella e caratteristica Chiesa ed ammirare la sua fontana antistante.
Dal parcheggio si segue la strada asfaltata fino a giungere al ponte (910 m), a sinistra del quale si imbocca il segnavia CAI n°317-318 (vedi cartello indicatore Rifugio R.Olmo). Il tracciato si snoda su una stradetta acciottolata che, con moderata pendenza, risale la valle toccando una Cappelletta ed alcune baite ristrutturate, in località Priona.
Si prosegue lungo la carrareccia principale, tralasciando la strada agro-silvo-pastorale Rusio-Malga Presolana e la deviazione per la Chiesetta di San Pietro, fino a giungere ad un caratteristico cartello indicatore in legno che informa con schematica chiarezza. Continuando sulla mulattiera, che attraversa boschi misti, fino ad incontrare, sulla destra, il sentiero scorciatoia, indicato da una vistosa scritta gialla su un masso, che con ripidità permette di raggiungere la Malga Spina (1242 m – 45′ dalla partenza). Si costeggia la costruzione e, dirigendosi verso sinistra, si prosegue lungo il sentiero boschivo fino a ritornare sulla carrareccia. Ora, con pendenza costante, si risale la valle fino a sbucare nello spiazzo, ove è situata la Malga Pozzetto (1400 m circa – 20′ da Malga Spina).
Siamo fuori dal bosco, l’ambiente è ora ampio ed arioso: verso O la costa rocciosa Monte Valsacco-Monte Campo ci separa dalla Valzurio, mentre verso SE si osserva il Monte Pora e la sottostante valle con i suoi estesi abitati.
Continuando sulla mulattiera, dopo 15′ si perviene nell’ampio pianoro della Malga del Campo (1528 m), dalla quale si può godere un panorama d’eccezione: pareti calcaree chiare lavorate dall’acqua fanno da contorno e sopra di esse domina il Pizzo della Presolana, così luminoso ed imponente.
Seguendo ora il segnavia n° 327, indicato dal paletto segnalatore CAI, si inizia la lunga salita in traversata che conduce, in circa 1h, al Passo di Olone (1850 m).
L’ambiente è ricco di bassa vegetazione e fioriture tipiche, dominato verso O dalla Cima di Bares, mentre verso E i pascoli sono costellati da diverse malghe.
Giunti al passo, si inizia la discesa per ripido e breve canale che porta nella rilassante conca dove è posto il rifugio (1819 m), che si raggiunge in poco meno di 15′.

DAL PASSO DELLA PRESOLANA AL RIFUGIO OLMO

Questo itinerario di accesso è talmente spettacolare che merita una considerazione particolare: basta da solo per soddisfare le aspettative di un’intera giornata di un escursionista esigente anche se nel suo sviluppo non tocca vette.
Dalla caratteristica chiesetta al Passo della Presolana (1297 m), si stacca sul lato a monte, una stradetta sterrata (segnavia CAI n° 315) che si snoda piacevolmente in una prateria e va seguita fino al secondo tornante.
Lasciata la strada, si prosegue ora su mulattiera che attraversa la Peghera di Gülter, bel bosco ricco di abeti rossi e pini da rimboschimento ormai ben cresciuti e ambientati. L’attraversare questo bosco in silenzio e nelle prime ore del mattino riserva l’emozionante possibilità di avvistamento di saltellanti scoiattoli e di galli forcelli. Usciti dal bosco il sentiero si fa più ripido e passa nei pressi di un traliccio dove è visibile un antico “assaggio ” di miniera di fluorite mai sfruttata.
Si attraversa adesso un bosco rado dove compaiono i nidi cumuliformi di formica rufa fra larici ed abeti di bassa statura, raggiungendo la dorsale della morena lasciata dall’antico ghiacciaio della Presolana.
Di nuovo una breve salita e si raggiunge il rifugio Baita Cassinelli (1568 m-45′ dalla partenza).
Lasciato il rifugio si riparte rifocillati affrontando la salita che ora diventa faticosa, per passare sui ghiaioni ai piedi delle verticali pareti meridionali fino a giungere alla svettante Cappella Savina ed al vicino bivacco Città di Clusone (Posto di chiamata per il Soccorso Alpino).
Monte Presolana
Vista del Monte Presolana dal sentiero che parte dalla Baita Cassinelli
Anche qui una breve pausa consente di osservare gli ardimentosi rocciatori impegnati in spettacolari arrampicate.
Ripartiti si affronta il cosiddetto “calvario” ossia il tratto di ripido ghiaione che porta alla Grotta dei Pagani, dove fra l’altro si stacca la via normale alla vetta (2224 m – 2h 30′ – tot).
Si riparte dalla grotta seguendo il segnavia n° 318 non più così impegnativo che porta, attraverso ghiaioni, con un ampio semigiro al Passo di Pozzera (2197 m) e una volta valicatolo si scende (segnavia n° 320) nella conca dei “seresoi” fatta di sassi, magri pascoli e di bassi cespugli di lanicere e ginepri (da queste bacche prende il nome di seresoi, ossia piccole ciliegine).
L’occhio attento non mancherà di scorgere, fra l’altro, incastonata tra queste rocce calcaree una gran quantità di fioriture endemiche, tipo la Saxifraga della Presolana o la Primula Auricola, cariche di un bel colore giallo, o l’azzurra Aquilegia Einseleana e la Campanula Rainieri.
Vinto un breve tratto ripido ci si immette nel catino ghiaioso della Presolana di Castione che va attraversato completamente passando sotto le creste di Valzurio fino a raggiungere il largo e facile Passo degli Agnelli lol che adduce alla Valle di Olone ormai in vista del vicino e “desiderato” rifugio R. Olmo pochi minuti di cammino appena sotto (1819 m – 3h 30′ dalla partenza).

Rifugio Olmo escursioni

CIMA DI BARES-MONTE CAMPO (PER LE CRESTE)

Questa escursione si svolge lungo la cresta che parte dal Passo Olone e s’allunga fino a Cima Blum, sopra Clusone. Inizialmente rocciosa e molto articolata, la cresta diviene in seguito più erbosa e meno impegnativa; il tratto qui descritto permette di sfiorare la Cima di Bares e salire il Monte Campo per discendere sopra Malga del Campo e rientrare al rifugio di partenza seguendo il segnavia n° 327, che proviene da Rusio (vedi accesso n° 95).
Si parte dal rifugio Rino Olmo (1819 m), dal quale si raggiunge il sovrastante Passo Olone (1850 m), in circa 20 minuti. Dal passo, seguendo le indicazioni su un masso “C.
Blum – difficile 317″, si percorre con direzione SO (nostra destra) la traccia di un sentierino, che si snoda sull’erbosa cresta verso i pinnacoli calcarei della Cima di Bares. Il sentiero si incunea poi in una piccola valletta tra rocce, per giungere alla base del primo evidente torrione roccioso. Qui inizia a salire un canalino detritico a sinistra della parete, poi, seguendo i segnavia CAI, per balze più erbose si perviene ad un intaglio, che consente di affacciarsi sulle Orobie Centrali, oltre che sulla sottostante Valle di Valzurio. Si scollina e con una diagonale a mezzacosta si raggiunge un piccolo canale che, risalito, riporta in cresta praticamente poco sotto la Cima di Bares (1h dal rifugio li). L’ambiente in cui ci si trova è aspro e roccioso, ricco di pinnacoli e guglie aguzze spettacolarmente lavorate dall’acqua e dai venti. Stando poco sotto la dentellata cresta, si prosegue tenendosi sul versante SE (quello di Castione) fino a pervenire, dopo una traversata a mezzacosta, all’inizio di un canale erboso che scende verso la valle stessa.
Si scende per pochi metri fino a ricosteggiare verso destra la parete e ritornare in cresta (1920 m, 20′ dalla Cima di Bares). Si continua adesso verso sinistra in traversata fino a superare un ulteriore stretto canalino roccioso, magari con l’ausilio delle mani, per giungere infine fuori dalle modeste difficoltà, in una radura costellata da massi e avendo di fronte la tondeggiante cima di Monte Campo, con la lunga costiera che continua verso il Monte Valsacco, il Monte Parè e la Cima Blum.
Seguendo le indicazioni poste su un enorme masso (1940 m), si prosegue lungo la costa in leggera salita fino a “conquistare” la vetta del Monte Campo (1952 m, 1h 30′ dal rifugio). Ora, dopo la meritata sosta, non resta che ripercorrere a ritroso l’itinerario di andata per rientrare al rifugio, oppure, più interessante risulta seguire le indicazioni apposte sui cartelli CAI e scendere in direzione della Malga Zo, su pendio erboso, facendo attenzione a non abbassarsi sconvenientemente fino alla malga. Ad un certo punto il segnavia indica di spostarsi verso sinistra per immettersi in un sentiero, che, con frequenti risvolti per sfasciumi e balze erbose porta ad incrociare a monte della Malga del Campo, il sentiero di salita al rifugio (n° 327), che si percorre verso sinistra (NE) ed in circa 1h si ritorna al punto di partenza.

PIZZO OLONE

La salita al Pizzo Olone partendo dal Rifugio Rino Olmo è una di quelle che “costano poco”, ma danno tanto. Infatti questa cima rappresenta un felice punto panoramico non solo sulle vicine Creste di Valzurio, sulla imponente parete meridionale della Presolana e sugli aridi e ghiaiosi versanti del Pizzo Corzene, ma anche sulle Orobie Centrali, ben distinguibili tra loro.
L’escursione prende avvio puntando verso il Passo Olone dove, prima di intraprendere la breve ripida salita all’intaglio, si transita presso la statua della Madonna che veglia sul rifugio.
Con una serie di serpentine si risale il canale seguendo il segnavia n° 317 e si scollina in circa 20′. Da questo valico, si piega a sinistra, cercando di procedere in quota, senza fretta di salire sull’invitante filo di cresta.
Giunti, dopo circa 15′, dove prende forma la piramide terminale, la si aggira sulla destra passando al limite superiore delle erbe e cominciando a salire il ripido pendio prativo.
Ad intuito si cerca di sfruttare parvenze di sentiero seminascosto da erbe, puntando verso oriente ad una selletta poche decine di metri sotto la vetta.
Da questa un ultimo sforzo in senso antiorario e si giunge sull’affilata cresta della vetta (1983 m – 1h dalla partenza).
Una ripagante sosta permetterà una sorta di veduta aerea sul rifugio sottostante e sugli altrettanto incuriositi avventori con il naso all’insù e spaziare con lo sguardo e la fantasia su tutto questo bellissimo e selvaggio ambiente.
Per rendere interessante pure la discesa, si suggerisce di scendere con prudenza i ripidi prati in direzione E, praticamente puntando sui ghiaioni dell’anfiteatro, poi, persi circa 80 m, piegare a sinistra e raggiungere in traversata il sentiero n° 320 proveniente dal Passo di Pozzera e con questo, valicare la sella e dolcemente per ghiaie e prati ritornare al rifugio R. Olmo (45’dalla vetta).

PIZZO DI CORZENE

L’escursione che qui viene proposta permette di salire una delle diverse cime che circondano alte la Valle di Olone, nei pressi del rifugio Rino Olmo.
Questa cima viene raggiunta, con più frequenza, dalla Valle dell’Ombra, la cui salita rappresenta anche la via classica scialpinistica. Pertanto crediamo che per la sua vicinanza e la bellezza dell’ambiente meriti di essere visitata.
Dal rifugio Rino Olmo (1819 m), si percorre il sentiero CAI n° 320, in direzione Est, rimontando per pascoli, disseminati di variopinti fiori, la valle fino al Colle di Valzurio o Passo degli Agnelli (1940 m, 20′ dal rifugio). Giunti al passo, si prosegue ora su terreno via via più roccioso e detritico, costeggiando le erte pareti Sud-Ovest della Presolana di Castione, e con un ampio semicerchio verso Sud-Est, dopo aver superato il bivio con il sentiero n° 318, proveniente dalla Malga Presolana, si rimonta al Passo di Pozzera (2126 m, 35′ dal Colle di Valzurio). Il panorama dal passo è magnifico: dinnanzi a noi, in tutto il suo splendore, ci appare la bastionata meridionale della Presolana, bianca e lucente al sole.
Dal passo, noto punto di decollo per gli appassionati di parapendio, si risale la cresta Nord-Ovest del Pizzo di Corzene, in direzione Sud, dapprima per balze erbose, poi su terreno più roccioso ed altalenante, giungendo così, comunque senza problemi, alla cima (2196 m, 15′
dal passo).
Il rientro si effettua lungo il percorso di salita, oppure, una volta ritornati al Passo di Pozzera, è possibile concatenare o percorrere altri itinerari descritti in questo stesso volume, come, per esempio, la seguente proposta alla Grotta dei Pagani.
Una volta ritornati al Passo di Pozzera, per chi non è ancora stanco, è possibile effettuare una interessante visita alla famosa “Grotta dei Pagani”, nel cui interno sgorga fresca acqua captata da una vasca di raccolta.
Dal passo si prosegue lungo la traccia di sentiero, contrassegnata dai segnavia CAI n° 318-320, snodantesi prima in cresta poi sugli sfasciumi calcarei che scendono dalle pareti della Presolana di Castione e Occidentale. Il tracciato, che alterna tratti pianeggianti a tratti in leggera salita, compie un ampio giro in direzione N-NE fino a raggiungere la Grotta dei Pagani (2224 m, 30° dal Passo di Pozzera), alla base della via “normale” di salita alla Presolana Occidentale.
Questo stupendo balcone, costituisce un ottimo punto panoramico e di ristoro meritevole della più prolungata delle soste prima del rientro al rifugio.

Rifugio Olmo contatti

Se volete contattare i titolari del Rifugio Olmo potete chiamare il numero 03 4661380.

Rifugio Olmo meteo

Se state per programmare la vostra escursione ricordate di dare un’occhiata al meteo. In questa pagina potrete vedere le previsioni meteo dedicate al rifugio Olmo.